Diario dell'Anteprima
Di Roberto Pretti
E' l'8 settembre. Arrivo al Teatro Ariston che sono le quattro del pomeriggio. Entro per incontrare i miei amici che stanno lavorando per l'anteprima che avverrà di lì a poche ore. All'interno dell'enorme sala ancora vuota incombono i preparativi. Fabrizio Rizzolo, il direttore artistico della serata, sta provando il copione con Sergio Muniz. Riccardo Antonino sta testando lo streaming che permetterà a tutti di seguire la serata sul Web. Diego Casciola controlla le luci. Luca Stardero sta studiando una tattica infallibile per riuscire ad immortalare nel migliore dei modi ogni momento della serata. Mila Mirenghi sta controllando per l'ennesima volta la lista degli invitati bella riposata per l'ora e mezza di sonno che è riuscita a concedersi negli ultimi tre giorni. Dopo un po' Sergio Muniz e Isabella Tabarini salgono sul palco per le prove ufficiali. Mentre i presentatori provano il copione con Fabrizio Rizzolo, i ragazzi della Flying Without Fear si preparano a salire per provare le acrobazie che dovranno eseguire durante la serata. E' proprio mentre loro sono sul palco a combattere con le loro spade laser che una voce mi saluta nel buio della sala: è Angelo Licata che ha dovuto farsi due ore di macchina per rimasterizzare il disco del Backstage che aveva un problema di audio. Giusto il tempo di salutarsi, poi Angelo è chiamato sul palco per provare insieme agli altri. Lascio il teatro per fare un salto in albergo. Ormai l'ora è vicina, e devo prepararmi per la serata.
Alle otto di sera, quello che poche ore prima era un teatro vuoto animato da poche indaffaratissime persone, ora sembra essere la location di una qualche serata Hollywoodiana. Le persone già si accalcano all'ingresso animato da soldati delle truppe imperiali, dai guerrieri Daikas direttamente dal Volume 0 e da Darth Vader in persona. Il signore dei Sith e le sue truppe sembrano intenti nella ricerca di un droide contenente qualcosa che l'Impero vuole ottenere a tutti i costi. La sala è già quasi piena. Nella fila riservata agli attori arrivano Daniel McVicar, Nina Senicar e Fausto Brizzi. I fotografi si accalcano per fotografare i vip della serata. Arriva anche Angelo Licata che tra un fan e l'altro riesce finalmente a sedersi.
Una voce annuncia che la serata sta per incominciare, il pubblico è invitato a prendere posto. Le luci si abbassano. In quei pochi secondi di buio, ho percepito una sensazione che solo un'altra volta ho percepito nella vita. Esattamente nel maggio del 2005, durante l'anteprima a mezzanotte di Star Wars Episodio III. In quell'occasione, nel momento in cui le luci si sono abbassate, nella sala gremita di fan l'eccitazione e l'aspettativa per quello che stava per accadere erano quasi palpabili. Ecco, un attimo prima che incominci l'anteprima di DR Vol.0 la sensazione è identica. E anche l'immagine che rompe il buio è la stessa di quella sera. Sullo schermo compaiono le stelle, la musica di Star Wars riempie la sala e i famosi titoli gialli iniziano a scorrere. Solo che questa volta sono decisamente particolari. Ci spiegano il perché Darth Vader e i suoi scagnozzi si stiano aggirando minacciosi per il teatro Ariston. A quanto pare Angelo Licata avrebbe nascosto il file contenente il film dentro a C1P8 e l'Impero sarebbe sulle tracce del droide per impedire la proiezione del film ribelle. I titoli si dissolvono ed entra in scena Sergio Muniz vestito da Han Solo. Sergio ammette subito la sua passione per Star Wars e ricorda la sua esperienza durante la lavorazione del Volume 1. Un filmato di quei giorni ci dimostra che se un gruppo di amici è riuscito a fare quello che hanno fatto con i pochi mezzi che avevano (vedi ventilatori tenuti dagli stessi attori e assi di legno per far "volare" i Jedi), beh, è la prova che in Italia questo genere di film si può fare. Arriva il momento di introdurre le due presentatrici Nina Senicar e Isabella Tabarini. Sergio le annuncia con tutta l'ufficialità richiesta dal prestigioso palco. Ma qualcosa non va per il verso giusto.
Al posto delle presentatrici, in scena entrano Chewbacca e un soldato imperiale. Il soldato comunica nella sua ricetrasmittente di aver trovato Muniz, e, accompagnati dalla famigerata marcia imperiale, in scena entrano Darth Vader e le sue truppe. Darth Vader interroga Sergio con la delicatezza che lo contraddistingue. A niente servono le scuse del presentatore, Darth Vader non crede che lui sia lì solo per vedere Kung Fu Panda 2. Sergio viene arrestato e scortato in platea. Il palco rimane vuoto. Tutto sembra andare per il peggio. Poi una voce petulante. Una voce petulante conosciuta. In scena entra il droide C3PO che riempie di improperi il povero C1P8 che lo segue pigolando. Il droide dorato accusa la sua controparte di essere la causa di quello che è successo a Sergio, ma contro ogni aspettativa C3PO prende in mano la situazione e si improvvisa presentatore. Annuncia ostentando sicurezza che Fabrio Rizzolo e la Riviera Film sono lieti di presentare Dark Resurrection Volume 0, un film di Angelo Licata. Non succede nulla. C3PO maledice quello stupido barattolo di un droide che avrebbe dovuto far partire la proiezione. Ma c'è una soluzione, una soluzione che darà molta soddisfazione al droide dorato. C3PO colpisce con la sua mano metallica la calotta di C1P8. Le luci si spengono. La proiezione ha inizio.
Ecco. Cosa dire del film. Non vorrei svelare la trama nel caso in cui qualcuno che ancora non lo ha visto leggesse questo articolo (cosa difficile, lo so, ma non si sa mai). Quello che voglio provare a descrivere sono le sensazioni che il film mi ha suscitato, quello che ho provato nel guardarlo in una sala gremita di fan. Chi vi scrive ha assistito a molte anteprime di film più o meno importanti. Quello che ho imparato è che anche nel buio della sala, circondato da persone immobili che guardano davanti a sè, si riesce a percepire in qualche modo se il film piace o meno. Non so spiegarvelo in modo razionale, diciamo che si percepiscono delle vibrazioni positive o negative. Ecco, per farvi capire com'è stato accolto DR Vol.0 posso dire che durante l'antemprima ho registrato il mio record personale di vibrazioni positive durante la proiezione di un film. Spiando gli spettatori nel buio della sala ho visto espressioni di puro sollievo ed eccitamento per l'aver appurato che una cosa attesa da così tanto tempo non solo non ha deluso le aspettative, ma le ha superate, e anche di molto. E questo stato d'animo collettivo ha contagiato anche me che il film lo avevo visto già diverse volte. E' stato come scoprirlo per la prima volta. La forza visiva dell'opera, valorizzata appieno dal suo ambiente naturale, il grande schermo, ti fa credere assolutamente che tutto quello che stai vedendo è reale. Non può che essere reale. E tale realismo amplifica il senso di meraviglia provocato dalla visionaria ambientazione del film. Questa fortissima sensazione di "vero" è la chiave fondamentale per empatizzare veramente con quello che poi sono il cardine principale di ogni film: i personaggi.
Assistere al percorso di Sorran è come assistere all'autodistruzione di un tuo amico, vedi cosa sta succedendo ma non puoi fare nulla per impedirlo. Il fatto è che quello che fa il personaggio è credibile. Questo nel cinema capita meno spesso di quanto ci si potrebbe aspettare. L'obiettivo di Sorran è condivisibile, la sua ossessione avrebbe colpito chiunque di noi in circostanze simili. E' credibile che lui porti avanti la sua crociata personale. E' credibile che ci siano persone pronte a seguirlo in questa folle impresa. Sono credibili anche i personaggi che manifestano scetticismo sull'operato di Sorran: molti di noi, dall'esterno, giudicherebbero le sue azioni nello stesso modo. Soprattutto, è assolutamente credibile, spaventoso ed emotivamente devastante il modo in cui Sorran passa al lato oscuro. Di nuovo, nella stessa situazione chiunque di noi avrebbe fatto lo stesso. Io penso che il percorso di Sorran sia una delle migliori rappresentazioni cinematografiche del perché il cattivo della saga sia cattivo. Anche io sarei diventato cattivo al posto suo. Sorran è un personaggio vivo, non un cattivone da fumetto, e lo è perché il suo punto di vista non è stereotipato per venire incontro a quello che ci si aspetterebbe da un personaggio di questo tipo: lui non fa del male per il gusto di farlo, lui è convinto di essere nel giusto, lui crede fortemente che quello che fa sia l'unica via possibile. Nessun cattivo pensa di essere cattivo, semplicemente perde il senso della realtà fino a non avere più l'obiettività di giudicare il risultato delle proprie azioni. Sorran è un eroe tragico attorno al quale si sviluppa una vera e propria tragedia che lo spettatore sente di vivere in prima persona. In poche parole, senza dilungarsi ulteriormente in analisi che forse interessano solo a me, Dark Resurrection Volume 0 è veramente bello. E, a giudicare da quello che è successo finito il film, la mia opinione è ampiamente condivisa in sala. Nel momento in cui partono i titoli di coda, un sincero e dirompente applauso riempie il teatro Ariston. Un applauso che sembra non finire mai, un applauso che accompagna i lunghi titoli di coda praticamente fino alla fine.
Le luci si riaccendono in sala e l'applauso ricomincia. In scena entra Sergio Muniz questa volta vestito da presentatore istituzionale e finalmente arrivano anche le due presentatrici, Nina Senicar e Isabella Tabarini. In sala si respira una bellissima atmosfera, il pubblico è in visibilio per quello che ha appena visto, chi ci ha lavorato si è lasciato alle spalle tutte le ansie tipiche di un'anteprima. Sul palco vengono invitati il regista Angelo Licata e il produttore esecutivo Fabrizio Rizzolo. Vengono ringraziati tutti coloro che hanno reso possibile tutto ciò: gli eroici produttori associati, la troupe, gli attori, coloro che hanno lavorato alla post-produzione, il compositore Bruno Di Giorgi che ha realizzato una colonna sonora indimenticabile, gli stuntmen. E proprio gli stuntmen sono i protagonisti di quello che sta per accadere. I ragazzi della Flying Whitout Fear si esibiscono in uno spettacolare duello con le spade laser (incredibili anche quelle, sembrano aggiunte con un rotoscoping live) sulla meravigliosa "Duel of the Fates" di John Williams.
Finita l'esibizione, vengono invitati tutti gli attori del film compresi i vip Fausto Brizzi, Daniel McVicar che raggiungono Nina Senicar sul palco. Fausto ci tiene a specificare che i pettorali che sfoggiava nel film erano completamente merito della computer grafica di Mirco Paolini. Daniel racconta di quando ha visto DR Vol.1 con i suoi amici nella Silicon Valley e del desiderio che è subito nato di essere parte dell'avventura. Tutti sembrano contenti ed emozionati di aver fatto questa esperienza.
E' il momento di respirare un po' l'aria che si respirava durante la lavorazione del film grazie al bel Backstage di Riccardo Antonino. Tutti i membri dello staff hanno condiviso le loro esperienze, svelando i retroscena, spiegando i trucchi del mestiere e prendendosi un po' in giro.
Finito il Backstage è il momento dei saluti finali. I presentatori chiamano nuovamente sul palco Angelo Licata e Fabrizio Rizzolo che vengono premiati dal comune di Sanremo con il premio che è stato dato in passato ad artisti del calibro dei Jalisse e Toto Cotugno. Vengono invitati sul palco tutti coloro che hanno contribuito a questa titanica e un po' folle impresa. Il pubblico applaude con sincera gratitudine. Il sipario si chiude su una serata che io, come penso molti altri, non potrò mai dimenticare.
Grazie Dark Resurrection.