Fonte: MODEL MAGAZINE

1- Ciao Angelo, grazie per aver accettato di rilasciarmi questa intervista ed essere qui con noi. Vorrei aprire la nostra chiacchierata chiedendoti di raccontare come nasce Angelo Licata, regista e sceneggiatore. Breve cronostoria di una passione che ti sta portando lontano...

R: Ciao Luca, grazie a te per questa intervista. Descrivermi mi viene piuttosto semplice. Sono un amante del cinema da quando ho imparato ad accendere la tv da solo. Ho iniziato a sperimentare il montaggio video fin da bambino, giocando con la videocamera ed il videoregistratore di mio padre. Ma a dire la verità non ho mai sognato di diventare regista o sceneggiatore, semplicemente perché lo vedevo come un traguardo irraggiungibile. Con la stessa voglia di giocare che avevo da bambino ho iniziato a produrre Dark Resurrection vol1. Volevo solo sperimentare, creare qualcosa che piacesse prima di tutto a me e a Davide Bigazzi, il mio co-produttore del volume1. Non avevamo nessuna ambizione di sfondare con quello che stavamo facendo, e la reazione del pubblico online e della stampa nazionale ci ha colti di sorpresa.

2- Dopo il successo del primo volume di Dark Resurrection sono cominciati ad arrivare i riconoscimenti del pubblico e della critica e contemporaneamente le prime collaborazioni professionali. Quanto ti è stata utile l'esperienza maturata sul set di Dark Resurrection e quanto il cinema indipendente può, a tuo giudizio, essere una valida scuola idonea a sfornare nuovi talenti artistici.

R:I riconoscimenti più grandi ci sono arrivati dal pubblico all'estero. Sembra ancora incredibile, ma nel mondo la gente si è messa a tradurre DR e lo messo su youtube in 4 lingue diverse. ci hanno mandato i sottotitoli anche in polacco ed in russo. Una sorpresa enorme arrivò poco prima della prima ufficiale, fatta il 7 giugno 2007: ricevo una telefonata da Fausto Brizzi, che aveva avuto la copia lavoro di DR da Giorgia Wurth (MERES nel film), il quale mi dice che è rimasto strabiliato da quello che avevo fatto e che mi voleva proporre una collaborazione. Da allora è nata anche una bella amicizia ed ho affiancato Fausto nei suoi film  "EX" e "Maschi Contro Femmine" realizzando previsualizzazioni delle scene più complesse e dirigendo la seconda unità in McF. Attualmente abbiamo scritto insieme una sceneggiatura. Ma non posso dirti altro a riguardo. Rispondendo invece alla seconda parte della domanda, l'esperienza fatta con DR, è perfettamente sovrapponibile a quella di un set "professionale". Personamente credo che una produzione indipendente, dovendo stimolare soprattutto l'arte di arrangiarsi, abbia la capacità di farti crescere molto velocemente.

3- Sappiamo che svolgi ancora, seppur saltuariamente, la tua professione di medico dentista. Roberto Vecchioni sostiene di essere sempre un insegnante e solo dopo un cantante. Sostiene anche che tutti gli artisti dovrebbero avere un lavoro normale per dare poi il meglio come artisti e senza così doversi mai assuefare al mondo dello spettacolo. Quasi come se farlo diventare il primo lavoro creasse quella routine che finirebbe prima o poi con lo schiacciare l'entusiasmo. Cosa ne pensi?

R: Lavoro ancora come Dentista, e lo farò il più a lungo possibile. Forse e grazie a questo doppio lavoro che fino ad ora, nonostante la fatica sui set, le nottate insonni al computer e lo stress per la consegna dei materiali sempre sul filo di lana, ancora percepisco il lavoro artistico come un hobby, una passione che non mi fa pesare il sacrificio. Spero ardentemente di mantenere questo spirito per tutte le produzioni future. Alla fine il segreto è sempre lo stesso. Percepire che si è nati per fare quella cosa, e farla bene ci fa svegliare al mattino felici, consapevoli che si è nel posto giusto. 

4- Hai lavorato con tanti volti famosi del mondo dello spettacolo, da Sergio Muniz a Nina Senicar, da Roger Moore a Daniel McVicar, passando per Bud Spencer, Elena Cucci e tantissimi altri. Sei stato poi sui set di Fausto Brizzi in commedie che avevano un cast artistico con il meglio della comicità contemporanea. Racconti ai nostri lettori qualche curiosità sui vip al lavoro o qualche aneddoto che ricordi con particolare affetto?

R: Posso dire solo cose belle per fortuna. Tutti i personaggi famosi che ho avuto la fortuna di conoscere si sono dimostrate persone stupende. Tutte quante umilissime, disponibili e di grande cuore. Credo di essere stato fortunato, perché non credo che sia una regola. Aneddoti ne ho un sacco. Ma dovrei scrivere intere pagine e quindi mi limito a pochi frammenti. Ricordo con grande emozione l'incontro con Bud Spencer, mio eroe da quando avevo 5 anni. Bud è molto anziano, ma ancora immenso. Dopo aver passato una mezz'ora con lui a chiacchierare, mi chiede di aiutarlo ad alzarsi dalla sedia su cui era. Mi porge la sua immensa mano in modo che io possa afferrarla alla romana e tirarla per aiutarlo. Il mio primo pensiero è stato "non ce la posso fare!! come posso io sollevare Bud?" Poco dopo, era in piedi e mi sovrastava di un bel po'. Si è messo a cantare in napoletano una canzone scritta da lui che in pratica era un inno alla spensieratezza ed a "fregarsene" dei problemi della vita. La canzone si chiamava "Futtatinne". Posso raccontare per l'ennesima volta anche una cosa che mi chiedono sempre. E cioè come Sergio Muniz si sia avvicinato a DR. Mi chiamò lui dopo aver visto il trailer. Mi disse che voleva partecipare. Io colto alla sprovvista e sapendo che il suo cachet era piuttosto alto mi affrettai a specificare che non avevamo soldi, e lui fraintendendo mi rispose che non c'era problema per ospitarlo, che sarebbe venuto col furgone ed avrebbe dormito lì dentro. Lo ospitai in una stanza di casa mia. Una grande persona. Ci si affeziona subito al suo modo semplice di vivere la vita. Lo vorresti come vicino di casa. Ho avuto il grande Onore di dirigere Sir Roger Moore. Immaginati la mia emozione, sono cresciuto col suo James Bond. Confesso di aver avuto paura di non essere all'altezza. La prima scena che girai con lui era un suo primo piano mentre raccontava di un antico mistero. Non mi sembrava sufficientemente drammatica la sua interpretazione, e dissi in italiano e sottovoce all'interprete, "ehm.. non potrebbe farla un po' più..." Roger che parla italiano perfettamente (ma io non lo sapevo) mi interrompe "ok Signor Regista, più drama, ok ok!" Ero imbarazzatissimo! Un grande professionista ed un vero Lord Inglese. Quando siamo entrati in confidenza mi ha svelato alcuni segreti sulla serie "attenti a quei due", telefilm culto dei miei tempi. Non posso svelare nulla naturalmente :-) Senza offendere nessuno degli altri non citati, concludo con una dichiarazione. Ho conosciuto Paola Cortellesi sul set di McF e ho avuto l'onore di dirigerla in una scena aggiuntiva. Paola è strepitosa! Non è solo Bravissima a recitare, a cantare a ballare, questo lo vedono e lo sanno tutti! Paola è meravigliosa dentro, una delle rare persone che emette luce interiore e ti fa star bene solo standole vicino. Ho sentito la sua mancanza terribilmente quando è finita la nostra sessione di riprese. Capisco molto di più il suo successo ora.

5- Siamo circa a metà intervista per cui ti chiedo quale domanda avresti sempre desiderato che ti venisse posta e dammi poi la relativa risposta...

D:Ciao sono George Lucas, vuoi dirigere la mia serie televisiva di Star Wars.
R: SIIIIII!!!!!!

6- Spesso i più giovani sognano il mondo del cinema perchè idealizzato e visto come un luogo fatto di red carpet, serate di gala, belle donne e notorietà. Verissimo, ma il cinema è prima di questo un lavoro duro e impegnativo, che peraltro non tutti sono in grado di fare. Cosa ti senti di dire loro e cosa consiglieresti a chi desidera tentare questa strada, come attore o come tecnico sul set.

R: Il set è massacrante, chi lo ha vissuto sa che è vero. Ed è condito da pause infinite e noiosissime. Consiglio questo lavoro solo a chi ha volontà(incrollabile) e talento. Sulla prima si può lavorare, sul talento... beh quello è un dono o c'è o non c'è. In un mondo perfetto, chi fa politica dovrebbe essere saggio e incorruttibile, chi fa il medico dovrebbe essere compassionevole e pieno di intuito, chi ci protegge forte, coraggioso... e chi fa arte talentuoso. Se chi si avvicina lo fa per mire di "bella vita" e non per creare qualcosa di "bello" farebbe meglio a cercare un altra via.

7- So che è difficile schematizzare, ma da regista ad aspiranti tali, i 10 punti chiave da rispettare sul set per la (potenziale) buona riuscita di un lavoro.

R:  Sceneggiatura efficace ma che si è pronti a cambiare anche in corso di lavoro pur di farla funzionare al meglio. Storyboard possibilmente di tutto il film o almeno delle scene più complicate. 
Casting adeguato ai personaggi. Location facili da gestire viste anche da chi fa lo storyboard. Scelta delle attrezzature con cui eseguire le riprese scena per scena. Troupe di gente fidata e piacevole. Condividerete con loro così tanto che avere elementi di disturbo può rendere il set un inferno. Avere in testa tutto il film come se lo aveste già visto montato. Essere pronti a cambiare una scena completamente per causa di forza maggiore (condizioni meteorologiche avverse, malattia di un attore o di uno dello staff ecc ecc) Non affezionarsi a nulla, attori, scene, inquadrature, nulla. occorre essere spietati in montaggio. se una cosa non funziona, anche se è costata fatica, ci ha lavorato il tuo migliore amico o altro... se non funziona si taglia. punto e basta! Ed infine la fortuna. Quella serve sempre in qualsiasi campo.

8- Luchino Visconti, Cesare Zavattini, Roberto Rossellini, Vittorio De Sica, in sintesi: il neorealismo. Fu indubbiamente uno dei movimenti cinematografici più significativi della storia del cinema italiano con uno spessore di linguaggio che successivamente si è forse potuto riscontrare così "vivo" solo con il maestro Federico Fellini e il suo "realismo magico" come venne definito. Secondo te il cinema dei giorni nostri si è impoverito realmente o son solo cambiati i tempi, il costume, la società, ed il cinema si è adattato, incrementando l'uso della tecnologia e impoverendosi nel linguaggio ...

R: Il neorealismo ha fatto il suo tempo, ma il cinema italiano attuale è il frutto di una volontà di profitto col minimo rischio. Personalmente lo trovo molto povero. Mi piace quello che vedo spesso, ma i temi e la tipologia di film è così monotematica e difficilmente esportabile da rendere la nostra industria cinematografica una delle meno competitive al mondo. Speriamo qualcosa cambi presto.

9- Progetti per il futuro: svelaci qualche piccola anteprima...

R: ho appena finito di scrivere una sceneggiatura con Fausto Brizzi e Roberto Pretti. è un fantasy. Vedremo cosa accadrà fra non molto tempo.